Come creare un media center con un vecchio Pc

Quasi tutti hanno in casa, o in soffitta, un vecchio computer di cui non si sono voluti liberare, ma che ormai non è più adatto a far girare i sistemi operativi, i giochi e le applicazioni più recenti. Esistono varie soluzioni per evitare che rimanga a prendere polvere: se il computer non è troppo vecchio si può pensare di renderlo un media center, ossia un dispositivo collegato alla televisione di casa, pensato per riprodurre qualsiasi genere di contenuto multimediale, audio e video.

Un computer da salotto

Dei computer in salotto si parla ormai da decenni, ma fino a poco tempo fa la tecnologia non consentiva di ottenere risultati convincenti: i Pc erano grossi, rumorosi, costosi e consumavano moltissima energia, tutte caratteristiche che si sposano malissimo con la collocazione in un ambiente elegante come può essere un salotto. Oggi, però, situazione è molto cambiata: per poche decine di euro si possono acquistare computer single board, come il Raspberry PI 2, capaci di offrire una potenza di calcolo sufficiente per riprodurre musica e video, ma soprattutto si possono riciclare efficacemente i vecchi computer, specialmente quelli portatili. Se ora la tecnologia consente di creare media center potenti ed economici, questi dispositivi hanno anche iniziato a subire la concorrenza di altre soluzioni: i device dedicati allo streaming, dalla WdTv di Western Digital al Chromecast di Google, offrono in gran parte le stesse funzioni. I televisori più moderni, inoltre, integrano funzioni “smart” che possono rappresentare una reale alternativa ai dispositivi esterni. La scelta dipende dalle esigenze e dalla voglia di sperimentare di ciascuno: i media center, infatti, richiedono più lavoro, ma ripagano con alcuni vantaggi impossibili da eguagliare per le alternative. Garantiscono la massima flessibilità e possono essere personalizzati in ogni aspetto, dall’interfaccia alle funzioni.

Cosa serve

Il componente più importante è certamente il computer: serve un Pc non eccessivamente vecchio, preferibilmente portatile. Il computer deve infatti essere in grado di riprodurre i filmati anche ad alta risoluzione, una caratteristica comune a tutti i computer prodotti negli ultimi anni. Nella maggior parte dei casi, i Pc integrano hardware capace di assistere la decodifica dei segnali video, spesso nel processore o nella sezione grafica. In questo modo, anche se la Cpu non è particolarmente potente, è comunque in grado di decodificare e visualizzare i segnali video HD senza alcuna incertezza e senza appesantire eccessivamente il processore principale.

Se il computer dispone di una porta Hdmi, il collegamento alla televisione è semplicissimo: i cavi costano pochi euro e possono trasportare sia il video sia l’audio.

Serve poi una connessione video in uscita: ideale sarebbe la presenza di una porta Hdmi, che può veicolare su un unico cavo sia il segnale video sia l’audio, ed è presente su tutti i televisori o i ricevitori AV. Qualora non fosse disponibile, ci si può accontentare di una connessione Dvi, acquistando un cavo o un adattatore Dvi-Hdmi (che costa pochi euro) e sfruttando l’uscita audio del computer (in alcuni casi anche digitale ottica) per trasferire le informazioni sonore.

Anche le porte Dvi possono essere collegate alla Tv, tramite un cavo apposito; in questo caso, però, l’audio dev’essere trasferito tramite un cavo separato, jack analogico oppure digitale ottico.

Il terzo ingrediente principale è il software: uno dei migliori media center è Kodi, il nuovo nome dell’antico progetto Xbmc, nato inizialmente ai tempi dell’Xbox di prima generazione (l’acronimo, infatti, significava proprio Xbox media center). Per fortuna Kodi è gratuito, ed è distribuito anche in una versione completa di sistema operativo, qualora il Pc non avesse più una licenza di Windows. Per scaricarlo basta raggiungere la pagina del progetto (http://kodi.tv/download)e decidere se scaricare il file di installazione per Windows oppure la versione completa da installare al posto del sistema operativo, che si chiama KobiBuntu.
Infine, potrebbe essere utile un ricevitore a raggi infrarossi con interfaccia Usb: si tratta di un accessorio molto economico, che permette di controllare il media center con un tradizionale telecomando, dedicato oppure universale. L’alternativa è utilizzare un’App di controllo remoto per smartphone o tablet: questa soluzione è molto più versatile e potente, ma naturalmente richiede di avere sempre sotto mano un dispositivo mobile.

Un ricevitore a raggi infrarossi, spesso venduto insieme al relativo telecomando, permette di controllare il media center seduti in poltrona.

Come fare

Se utilizzate l’installazione per Windows, bisogna soltanto avviare la procedura guidata e installare Kodi come qualsiasi altro programma. L’unica accortezza è quella di verificare che i driver della sezione video e audio siano aggiornati: avviate Windows Update e installate tutti i pacchetti proposti, quindi verificate sul sito del produttore della sezione video che non siano presenti driver più recenti. Se non sapete chi sia il produttore dell’hardware, potreste trovare informazioni sugli sticker incollati al computer; come alternativa, scaricate e avviate un’utility diagnostica, come per esempio Speccy di Piriform (https://www.piriform.com/speccy).

Un’utility diagnostica, come la gratuita Speccy di Piriform, permette di scoprire tutti i dettagli sulla sezione grafica del Pc; queste informazioni sono utili per scaricare i driver aggiornati dal sito del produttore.

Se invece volete utilizzare il sistema operativo dedicato KodiBuntu, masterizzate un disco di installazione a partire dall’immagine Iso scaricata dal sito e poi avviate il computer indicando il lettore di dischi ottici come prima periferica di boot. Le istruzioni di installazione sono piuttosto chiare, ma bisogna tener presente che questa modalità d’installazione cancellerà e sostituirà il contenuto del disco fisso.
Una volta completata l’installazione, collegate il computer al televisore e verificate che l’immagine sia visualizzata correttamente anche sullo schermo della Tv. Kodi installa anche tutti i codec necessari per riprodurre tutti i principali formati audio e video, quindi non servirà installare nient’altro.

Kodi è disponibile per moltissime piattaforme: Windows, Linux, Mac OS X e perfino in una versione completa, che include sia il media center sia il sistema operativo (derivato da Ubuntu).

Avviate poi Kodi: l’interfaccia iniziale è in inglese, ma basta selezionare System/Appearance/International/Languagee indicare l’italiano per visualizzare immediatamente l’interfaccia tradotta. Kodi deve costruire un archivio con i file multimediali presenti nella rete locale (sul Pc locale, su un Nas o su un altro computer); per svolgere questo compito utilizza gli scraper, agenti software che analizzano i file, li riconoscono e scaricano molte altre informazioni da Internet: nel caso di un album musicale, per esempio, lo scraper lavorerà sui nomi dei brani e sugli eventuali tag presenti nei file, li confronterà con alcuni database online (per esempio TheAudioDB, Musicbrainz e altri) e scaricherà molte altre informazioni, come la biografia dell’artista, la descrizione dell’album, la copertina e così via. Questa fase di analisi è essenziale per creare un archivio ben organizzato e facile da consultare. Kodi offre scraper dedicati alla musica, ai film, alle serie tv e ai videoclip musicali, che andranno a comporre le diverse sezioni dell’archivio multimediale. Le fotografie, invece, vengono organizzate e visualizzate ma non sono analizzate.

L’installazione della versione Windows di Kodi è semplicissima: basta seguire la procedura guidata, come qualsiasi altro programma.

Prima di dare in pasto la vostra collezione multimediale agli scraper di Kodi, è necessario modificare un’altra opzione: quella che decide la lingua delle informazioni scaricate. Andate in Sistema/Add-On/Add-On abilitati/Scraper, selezionateli uno per uno e aprite la pagina di configurazione; troverete l’opzione Lingua preferita: selezionate l’italiano per completare la configurazione.

Dopo aver impostato la lingua italiana per l’interfaccia, bisogna modificare anche l’impostazione di tutti gli scraper installati, per scaricare le informazioni nella nostra lingua.

Aprite poi una delle sezioni dell’archivio (per esempio Video), selezionate Filee poi Aggiungi video; fate clic su Esploraper aprire l’elenco delle cartelle e delle condivisioni di rete, indicate la posizione dei file e confermate con un clic su OK. Indicate quindi il contenuto della cartella (e delle eventuali sottocartelle); nel caso dei video si può scegliere tra film, serie tv e videoclip, ciascuno dei quali associato a scraper diversi. Ripetete la procedura per tutte le cartelle e per tutti i tipi di contenuti, e attendete che Kodi abbia completato il riconoscimento, per poi godervi qualsiasi tipo di file multimediale sullo schermo della Tv di casa.

Risolvere i problemi

Il primo problema che potrebbe essere necessario affrontare è la connessione a condivisioni di rete remote: controllate che tutti i computer siano inseriti nello stesso gruppo di lavoro, ed eventualmente modificate questa impostazione.
Kodi supporta l’accesso a server Upnp remoti, e può a sua volta esporre un server Upnp a cui si può accedere da altri dispositivi (per esempio una smart Tv collocata in un’altra stanza); per attivare questa impostazione raggiungete Sistema/Servizi/UPnPe attivate l’opzione Condividi gli archivi musicali e video attraverso UPnP. Sempre in questa sezione si può abilitare la funzione AirPlay, che consente di accettare lo streaming dai dispositivi mobile iOS: selezionate AirPlaye attivate l’opzione Permetti a Kodi di ricevere contenuti da AirPlay.

Kodi supporta l’accesso ai server Upnp remoti, e può esporre a sua volta un server Upnp per accedere all’archivio multimediale anche da altri dispositivi.

Se l’interfaccia di default non vi piace, nessun timore: Kodi supporta le skin, e può quindi essere personalizzato a piacere. Basta selezionare Sistema/Add-On/Tutti gli Add-On/Scarica Add-On/Skin e selezionare una delle alternative disponibili. L’architettura di Kodi è modulare, e supporta lo scaricamento di Add-On per aggiungere nuove funzioni o modificare quelle di default; per esempio, si può aggiungere facilmente lo streaming da portali video come YouTube, Rai.tv, oppure l’accesso a Web radio di ogni genere. Vediamo per esempio come attivare YouTube; selezionate Sistema/Add-On/Tutti gli Add-On/Scarica Add-On/Add-On Video, aprite l’elemento YouTubenell’elenco e fate clic sulla voce Installa. Ritornate alla pagina iniziale e andate in Video/Add-On; avviate YouTube ed eseguite il wizard di impostazione iniziale, che permette di configurare l’aspetto e le funzioni dell’estensione.

Gli Add-On permettono di ampliare e personalizzare le funzioni del media center: per esempio, si può installare un’estensione per accedere ai filmati del portale video YouTube.